ℓє ємσzισnι nσn ѕσnσ ѕємρяє ιммєdιαtαмєntє ѕσggєttє αℓℓα яαgισnє, мα ѕσnσ ѕємρяє ιммєdιαtαмєntє σggєttσ dι αzισnє.

ωιℓℓιαм נαмєѕ

martedì 26 maggio 2009

lo studente che collabora gradualmente non paga tasse e poi viene premiato

Il problema della personalizzazione nella formazione di base d'eccellenza
1. non passa attraverso la serialità (che presupone qualità scadente per molti)
2. learning virale in un contesto mediatico (ricerca punto di vista condiviso)
3. sala controllo diffusa per il reference
4. lo studente che collabora gradualmente non paga tasse e poi viene premiato

Sentimenti sul Web

La vità sullo schermo ci abitua sempre più a pratiche di superficie che non richiedono l’impegno di andare in profondità, che il più delle volte si ripercuote nella vita reale e quotidiana, e persino nella sfera dell’intimità.
Come osserva Georg Simmel, le emozioni mostrano la persona che siamo. Nella loro autoevidenza, esse ci rendono visibili svelando, a volte più di quanto vogliamo mostrare di noi stessi all’altro: ciò che il nostro volto esprime, quando siamo emozionati è il vissuto delle esperienze che ci hanno fatt diventare la persona che siamo. E’ ciò che i giovani temono nella comunicazione faccia a faccia è mostrarsi nudi allo sguardo dell’altro.
La comunicazione mediata non li espone a questi rischi e ciò costituisce una delle ragioni per cui i giovani la utilizzano con sempre maggiore frequenza. Questo non esclude la possibilità di vivere emozioni e costruire relazioni; anche se oggi, ciò appare più probabile e frequente nella “vita sullo schermo” che non nella vita quotidiana dove con sempre maggiore frequenza i giovani incontrano difficoltà, rischi, incertezze. Sarà anche per questa ragione che, alla ricerca di una convalida del proprio modo di vivere, sentire e pensare, oggi tendiamo a sovraesporre la propria intimità in altri luoghi (chat, blog, community, siti personali, Second Life). Infatti non è escluso, come è ipotizzato da Turkle,
che l’ambiente virtuale possa fornire la sicurezza necessaria per manifestare ciò che proviamo, per acquisire la consapevolezza e l’autostima nel mondo reale.

Da dove veniamo? Chi siamo? E dove andiamo?

Oggi grazie all’azione del WEB, si afferma una cultura emozionale fondata sullo “straripamento”delle emozioni e sulla loro spettacolarizzazione che, di fatto, non valorizza le emozioni, ma le mortifica riducendole a merci “da consumare in silenzio e in solitudine. L’esibizione delle emozioni, incoraggiata e legittimata dalla cultura dei new media, capeggiata da Internet, mentre diventa il nuovo imperativo al quale conformarsi, forse l’unico modo di esserci e di partecipare, promuove contestualmente l’emergenza di un individuo deprivato e muto, costretto a vivere una intimità fasulla e una partecipazione fittizia.

Dominique Wolton afferma che con l’avvento della Rete, la persona si trova a vivere un’era di “solitudini interattive”; un ipotesi che trova riscontro nella preoccupazione costante di essere sempre e comunque raggiungibili. A quest’ansia della reperibilità corrisponde la nascita di “strane preoccupazioni” come quella di non essere cercati nonostante la costante reperibilità.

L'amore ai tempi di Internet

Oggigiorno è possibile fare tutto sul web: acquisti, viaggi, visite, incontri… E così è anche possibile trovare l'amore, con un "click"! I siti che invitano al virtuale incontro sono ormai tantissimi...
Sul web è possibile non solo conoscersi, ma anche incontrarsi, amarsi e magari sposarsi!!
Le relazioni sentimentali ormai stabili, nate in rete, sono infatti migliaia. Si comincia per gioco, magari nella speranza di incontrare l'anima gemella. E a volte succede davvero che ci scappi il colpo di fulmine!
Si comincia a chattare e a raccontarsi qualcosa, di solito passa un po' di tempo prima di incontrarsi e quindi quando accade, ci si conosce già. La nostra è una generazione nuova, i figli di internet! Sono numerosi i siti che ci permettono di rimanere in contatto con le persone a noi care o, come nel nostro caso, di conoscerne di nuove! Tra questi i più conosciuti sono : Loveline, Meetic, Cupido e Nirvam.
Sulla community, oltre alle numerose chat, si trova anche un blog destinato a tutti coloro i quali vogliano raccontare la propria storia. IL suo nome è WEBLOVE ed è uno spazio aperto agli iscritti nel quale si possono postare i racconti delle esperienze amorose natesu blog, forum, chat o sui nostri famosi siti di incontro…

sabato 16 maggio 2009

Le emozioni di una foto...in CHAT!!

Giunge dalla Gran Bretagna una soluzione per porre fine agli equivoci delle chat: un software che riesce a trasformare un’immagine neutra dell’utente in sei diverse espressioni che corrispondono a sei diversi stati d’animo.

Il meccanismo è semplicissimo: l’utente carica una propria foto o immagine, seleziona con il mouse il contorno degli occhi, delle labbra, le estremità della sopracciglia e quindi decide l’intensità che vuole conferire alla foto.
Il software quindi utilizza i punti selezionati dall'utente per modificare l'espressione neutra in gioia, tristezza, paura, rabbia, sorpresa e avversione. Ciò è possibile anche grazie ad un database di immagini facciali al quale il software attinge per controllare la giusta distanza tra i vari punti del viso, in modo da rendere l'immagine fedele il più possibile all'emozione voluta.

Ma sorge spontanea una domanda, o meglio, una riflessione.

Quanto “reali” possono essere questi stati d’animo, se vengono modificate le espressioni vere ed autentiche che solo l’espressione di un attimo e la magia di una foto riescono a regalarci?

domenica 10 maggio 2009

Ritorno Alla Realtà!

Un ragazzo, come molti altri al giorno d'oggi...è assediato dai social networks, ha profili diversi su community diverse, nonostante le tentazioni...cerca di ritornare alla vita "reale"...ma ci riuscirà?

giovedì 7 maggio 2009

Nicknames: giù la maschera!!!

I Nicknames sono il corrispettivo digitale delle maschere carnevalesche. Come queste ultime infatti, da un lato nascondono la vera identità di chi le indossa, e dall’altro attirano l’attenzione sul potere espressivo evocati dai particolari di quella maschera. Ciò vuol dire che se si sceglie, ad esempio, uno pseudonimo tratto dal mondo delle fiabe, probabilmente si vuole restituire un immagine di sé romantica e fanciullesca; così come, se il nick ha a che fare con personaggi tratti dalla mitologia greca, la parte di sé che si vuole fare percepire è, forse, colta, raffinata, misteriosa. Le possibilità di metamorfosi ma anche di inganno e stratagemma sono caratteristiche molto presenti nell’incontro amoroso in rete; l’adolescente può tentare di avere una relazione adulta, come una persona timida può diventare una persona disinibita e priva di (apparenti) scrupoli.

mercoledì 6 maggio 2009

Oggi mi sento? I FEEL FINE!!

Al giorno d'oggi Internet funge un pò come lo specchio di GRIMILDE, la strega di Biancaneve.
Attraverso il web, infatti spesso cerchiamo qualcuno che ci capisca, magari che non conosciamo ma che dall'altra parte dello specchio..ehm..volevo dire dello schermo, sa esattamente cosa proviamo, cosa vogliamo sentirci dire in quel momento, quali sono i nostri desideri e le nostre paure.


E la domanda sorge spontanea.
Perchè non trovare questo individuo tra i milioni di blogger che affollano la rete?
WE FEEL FINE!!


A questo infatti, ci pensa WE FEEL FINE (http://www.wefeelfine.org/), il sito che raccoglie i sentimenti del web!!

Nato nell’agosto del 2005, raccoglie tutte le “emozioni” espresse a livello globale da numerosi weblog. Ogni tot minuti il sistema cerca tra i post pubblicati sui blog la parola “I feel” o “I am feeling”, una volta trovata registra la frase e identifica il sentimento abbinato (gioia o tristezza). Data anche la struttura dei blog estrae età, genere, località.
Così ogni giorno vengono emesse nuove emozioni che vanno ad aggiungersi al database.Sono più tristi le donne o gli uomini, gli inglesi o gli americani? I messaggi cambiano di colore e forma rivelando una mappatura del sentimento umano, che si modifica nel tempo.

sabato 2 maggio 2009

Nicknames: To Be Or Not To be?

Per creare legami affettivi, noi giovani utilizziamo sempre più programmi come MSN messenger, Skype, Badoo Second Life che prevedono l’auto-attribuzione di un’avatar, ossia un immagine da riportare sulla rete e un Nickname, ovvero la creazione di uno pseudonimo identificativo attraverso il quale gestire la propria immagine in rete.
Il nome scelto non è vissuto come un distacco dall’identità reale e quotidiana, poiché lascia sempre trasparire qualcosa della propria personalità o delle proprie caratteristiche fisiche, perciò possioamo dire che si tratta di una sorta di ri- sistemazione di una parte del proprio sé.

La comunicazione mediata

Quando nella vità reale si incontra una persona, generalmente si viene a creare la “prima impressione” attraverso: l’espressione del viso, lo sguardo, il tono della voce, la gestualità. Nel mondo virtuale della rete, venendo a mancare i canali centrali della comunicazione non verbale, sono le parole e le frasi scritte che giocano un ruolo di primaria importanza nello stabilire la “temperatura psicologica” degli interlocutori.

Gli svantaggi della comunicazione mediata sono:

Maggior possibilità di mentire a causa della mediazione con lo schermo.
Rapporto sempre più costruito sulla superficialità.
L'impossibilità del contatto fisico.

Tra i suoi vantaggi:

La libera espressione dei moti dell’animo, dal momento che la protezione dello schermo consente di innalzare l’autostima e di abbassare le difese senza correre rischi.
Le opportunità della simulazione che consente di conoscere molteplici sé e di esibirli sul web liberamente.

La comunicazione diretta

I vantaggi della comunicazione diretta sono:

L’importanza dello sguardo, cioè ciò che svela la propria all’altrui interiorità, rendendo visibile l’uno all’altro chi siamo, proprio attraverso la manifestazione di ciò che proviamo in quel dato momento.
Una maggiore sincerità.
La possibilità di un contatto fisico.

Tra gli svantaggi:

L’esposizione in prima persona.
Il timore di mostrarsi allo sguardo altrui.la reticenza a palesare la propria fragilità.
Il rischio di un possibile smascheramento dal momento che non sempore si è ciò che si mostra.

Dalla Comunicazione diretta a quella Mediata

I New Media costituiscono ormai “l’ambiente di vita” che dà forma a gran parte delle esperienze cognitivo-emotive e socio-relazionali delle giovani generazioni, nonché la loro principale agenzia di socializzazione.

Nel Web si trasmettono e ricevono emozioni e si realizzano affetti.
L’esperibiltà del mondo, le modalità di approcciare e interagire con le sue diverse realtà si sono trasformate, diventando sempre meno dirette (face to face) e sempre più mediate, grazie a nuove tecnologie che disancorano gli individui dallo spazio e dal tempo e consentono la possiblità di comunicare “virtualmente”, simulando un’apparente compresenza fisica.

Questo processo di “virtualizzazione” mostra come la comunicazione mediata consenta a noi giovani non solo dio estendere la relazione al di là dei limiti spazio-temporali connessi alla fisictà del proprio corpo, ma anche di esprimere liberamente le proprie emozioni, smentendo così l’opinione comune che vede l’espressione di un’autenticità-emozionale solo nell’ambito della comunicazione diretta.

Noi giovani pur dichiarando di preferire la comunicazione diretta, siamo grandi consumatori di social networks, perché grazie a loro ci sentiamo parte integrante di una comunità che contemporaneamente si mette in contatto con le stesse fonti, perché grazie ad essi troviamo il materiale per alimentare la nostra voglia diu sognare, commuiversi, evadere da una realtà che non sempre e soprattutto non per tutti si presenta sempre in modo felice.

Per noi giovani sapere che gli altri vedono, sentono e ascoltano le stesse cose a cui prestiamo attenzione è qualcosa di positivo.
In questo modo si alimenta il senso di appartenenza ad una comunità di simili che, per il fatto stesso di avvicinarsi nello stesso momento agli stessi messaggi, si acquisisce un’identità di gruppo.
Perciò, possiamo avere l’impressione di collocarci al centro del mondo, di sentirci protagonisti di qualunque evento potendovi partecipare nel momento stesso in cui si verifica.

Le Emozioni Nel Web


Le emozioni, gli affetti, i sentimenti e le passioni presuppongono, orientano e governano le nostre azioni e le nostre interazioni sociali.

Il cuore che pulsa, le mani sudate, il respiro affannato, il tremore degli arti che accompagna, ad esempio, sensazioni di intensa paura, sono correlati fisiologici molto evidenti dell'emozione.

Ma uno degli aspetti che caratterizza la nostra società attuale è il passaggio dall'esperienza diretta delle cose alla loro rappresentazione che il Web e gli altri media hanno fortemente contribuito a determinare, dilatando lo spettro esperienziale di ognuno di noi in una dimensione sempre più virtuale.

Le emozioni non sono sempre immediatamente soggette alla ragione, ma sono sempre immediatamente oggetto di azione. William James