ℓє ємσzισnι nσn ѕσnσ ѕємρяє ιммєdιαtαмєntє ѕσggєttє αℓℓα яαgισnє, мα ѕσnσ ѕємρяє ιммєdιαtαмєntє σggєttσ dι αzισnє.

ωιℓℓιαм נαмєѕ

martedì 26 maggio 2009

Da dove veniamo? Chi siamo? E dove andiamo?

Oggi grazie all’azione del WEB, si afferma una cultura emozionale fondata sullo “straripamento”delle emozioni e sulla loro spettacolarizzazione che, di fatto, non valorizza le emozioni, ma le mortifica riducendole a merci “da consumare in silenzio e in solitudine. L’esibizione delle emozioni, incoraggiata e legittimata dalla cultura dei new media, capeggiata da Internet, mentre diventa il nuovo imperativo al quale conformarsi, forse l’unico modo di esserci e di partecipare, promuove contestualmente l’emergenza di un individuo deprivato e muto, costretto a vivere una intimità fasulla e una partecipazione fittizia.

Dominique Wolton afferma che con l’avvento della Rete, la persona si trova a vivere un’era di “solitudini interattive”; un ipotesi che trova riscontro nella preoccupazione costante di essere sempre e comunque raggiungibili. A quest’ansia della reperibilità corrisponde la nascita di “strane preoccupazioni” come quella di non essere cercati nonostante la costante reperibilità.

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