RECENZIONE POSITIVA: un blog che mi è piaciuto tra tanti è http://ilcuorealritmodelweb.blogspot.com....
Al contrario del blog precedente analizzato, questo blog emoziona!! Sia tecnicamente e sia l'argomento trattato perchè vicino a noi giovani!!Parla delle emozioni, sentimenti, amicizie, passioni e affetti...che proviamo attraverso questo processo di virtualizzazione!
Mie considerazioni:Sono contenta, come dicevo nel mio post precedente che lo scopo del mio blog sia arrivato un pò a tutti e sicuramente le recensioni positive lo confermano!! Come dice Luana il mio obiettivo è mostrare proprio come oggi noi giovani stiamo diventando grandi "consumatori di social networks, perchè grazie a loro ci sentiamo parte di una comunità che contemporanemente mette in contatto con le stesse fonti: E' in questo modo che si alimenta il senso di appartenenza di gruppo. Di comunità virtuale...o meglio di ambiente digitale!
Visto che la comunicazione da diretta diventa sempre più mediata, vediamo che le nuove tecnologie ci consentono di comunicare, di interagire virtualmente simulando una compresenza fisica.
Giungiamo quindi alla tanto discussa Comunicazione telematica interattiva!!
Concludo precisando che pubblicherò anche le recensioni negative..ovviamente mi devo pur difendere!!!
♥ ℓє ємσzισnι nσn ѕσnσ ѕємρяє ιммєdιαtαмєntє ѕσggєttє αℓℓα яαgισnє, мα ѕσnσ ѕємρяє ιммєdιαtαмєntє σggєttσ dι αzισnє.♥
ωιℓℓιαм נαмєѕ
giovedì 25 giugno 2009
mercoledì 24 giugno 2009
martedì 23 giugno 2009
Recensione del mio blog di Francesca Aversa
Il Blog che ho preferito, rispetto a molti altri, è stato quello creato da Rita Maria Stanca intitolato Il cuore al ritmo del Web! Il Blog mi è piaciuto molto perchè tratta il problema delle relazioni sociali su Internet, argomento molto discusso anche stamane nella Biblioteca dell'Area Umanistica durante il seminario di Ambienti Digitali. Il Blog è stato molto curato, anche nei minimi dettagli, partendo dai Gadget e finendo all'editing! Mi sono piaciuti molto anche i colori utilizzati e gli articoli trattati. E' stato uno dei primi Blog a nascere ed è stato seguito dall'autrice sin dall'inizio, con costanza e dedizione!! Veniva sempre aggiornato ed è stato modificato seguendo i preziosi consigli della Redazione. Ha personalità ed è stato d'esempio per tantissime persone.
Mie considerazioni:
Prima di tutto voglio ringraziare Francesca che tra molti blogs ha preferito il mio,..grazieeee!!
Spero con tutto il "cuore" che gli argomenti e i post trattati nel mio blog risultino davvero interessanti non solo per i miei sostenitori, ma anche per i visitatori (circa 220 grazie!!).
L'intento del mio blog è stato quello di mostrare come oggi i new Media costituiscano ormai “l’ambiente di vita” che dà forma a gran parte delle esperienze cognitivo-emotive e socio-relazionali delle giovani generazioni, nonché la loro principale agenzia di socializzazione.
Nel Web si trasmettono e ricevono emozioni e si realizzano affetti.
Come ho scritto in un mio post anche se i nicknames rappresentano il corrispettivo delle maschere carnevalesche. Nel mondo digitale chi vive di sole parole ne impara poi a riconoscere ogni variazione e ogni sfumatura. Lo stile è una firma quasi inequivocabile. I dubbi, le paure, le finzioni si leggono comunque fra le righe di una chat.
Mie considerazioni:
Prima di tutto voglio ringraziare Francesca che tra molti blogs ha preferito il mio,..grazieeee!!
Spero con tutto il "cuore" che gli argomenti e i post trattati nel mio blog risultino davvero interessanti non solo per i miei sostenitori, ma anche per i visitatori (circa 220 grazie!!).
L'intento del mio blog è stato quello di mostrare come oggi i new Media costituiscano ormai “l’ambiente di vita” che dà forma a gran parte delle esperienze cognitivo-emotive e socio-relazionali delle giovani generazioni, nonché la loro principale agenzia di socializzazione.
Nel Web si trasmettono e ricevono emozioni e si realizzano affetti.
Come ho scritto in un mio post anche se i nicknames rappresentano il corrispettivo delle maschere carnevalesche. Nel mondo digitale chi vive di sole parole ne impara poi a riconoscere ogni variazione e ogni sfumatura. Lo stile è una firma quasi inequivocabile. I dubbi, le paure, le finzioni si leggono comunque fra le righe di una chat.
lunedì 22 giugno 2009
Eroi e divi digitali
Cosa accadrebbe se coloro che vediamo nello specchio fossero le persone reali, e noi le immagini riflesse?
Semplice: saremmo noi a sparire quando loro non ci sono più.
Sempre più persone ormai gestiscono la loro vita sociale tramite i social networks; sempre più giovani e giovanissimi li usano per trasformarsi, diventare forti, sicuri di sé, essere amici di tutti, sapere i fatti di tutti, creare gruppi, avere un carattere, una sicurezza, uno spessore che nella realtà non hanno. Cosa succederebbe a tutti costoro se i social networks chiudessero? Semplicemente, sparirebbero. Perché a lungo andare i loro avatar, le loro immagini digitali, hanno preso il sopravvento, sono quelle le persone reali, che hanno amici, partner e persino fans in tutto il mondo, che fanno i test, che ricevono richieste di "amicizia" da chiunque.
Le persone in carne ed ossa non sono più reali, sono pallide imitazioni di ciò che sono in rete, ombre di alter ego sempre più alter e sempre meno ego.
Niente limiti, niente controlli, niente parental advisories, sono chi voglio e dico cosa mi pare. Se questa illusione dorata dovesse sparire, si tornerebbe alla solida normalità, in cui, come sul web, si viene giudicati per come si appare, ma a differenza del web non si può scegliere come apparire, e volenti o nolenti si rimane ciò che si è.
In fondo i social network sono una risposta nuova ad un bisogno antico di noi giovani: l'alienazione, la trasfigurazione, la fuga da un mondo che va stretto, da una relazione opprimente, da una vita che ha stufato. In principio fu il suicidio, poi le droghe, poi i videogiochi, ora i social network.
Quindi, in un certo senso sono un fortuna poichè l’ambiente virtuale può fornire la sicurezza necessaria per manifestare ciò che proviamo, per acquisire la consapevolezza e l’autostima necessaria nel mondo reale.
Semplice: saremmo noi a sparire quando loro non ci sono più.
Sempre più persone ormai gestiscono la loro vita sociale tramite i social networks; sempre più giovani e giovanissimi li usano per trasformarsi, diventare forti, sicuri di sé, essere amici di tutti, sapere i fatti di tutti, creare gruppi, avere un carattere, una sicurezza, uno spessore che nella realtà non hanno. Cosa succederebbe a tutti costoro se i social networks chiudessero? Semplicemente, sparirebbero. Perché a lungo andare i loro avatar, le loro immagini digitali, hanno preso il sopravvento, sono quelle le persone reali, che hanno amici, partner e persino fans in tutto il mondo, che fanno i test, che ricevono richieste di "amicizia" da chiunque.
Le persone in carne ed ossa non sono più reali, sono pallide imitazioni di ciò che sono in rete, ombre di alter ego sempre più alter e sempre meno ego.
Niente limiti, niente controlli, niente parental advisories, sono chi voglio e dico cosa mi pare. Se questa illusione dorata dovesse sparire, si tornerebbe alla solida normalità, in cui, come sul web, si viene giudicati per come si appare, ma a differenza del web non si può scegliere come apparire, e volenti o nolenti si rimane ciò che si è.
In fondo i social network sono una risposta nuova ad un bisogno antico di noi giovani: l'alienazione, la trasfigurazione, la fuga da un mondo che va stretto, da una relazione opprimente, da una vita che ha stufato. In principio fu il suicidio, poi le droghe, poi i videogiochi, ora i social network.
Quindi, in un certo senso sono un fortuna poichè l’ambiente virtuale può fornire la sicurezza necessaria per manifestare ciò che proviamo, per acquisire la consapevolezza e l’autostima necessaria nel mondo reale.
sabato 20 giugno 2009
S1mOne..tra finzione e realtà
E’ più facile far credere una cosa a centomila persone che ad una sola.”
S1m0ne è uno dei film che nel 2002 mi ha davvero colpito e mi sembra giusto e soprattutto “azzeccato” riproporlo nel mio blog.
S1m0ne è una pellicola che affronta il tema dell'illusorietà e della tecnologia.
“Victor Taransky, regista in crisi, si imbatte nella creazione di un genio del computer: Simone, la donna più bella del mondo. In breve tempo ne fa una vera e propria star, acclamata ed idolatrata ovunque vada. Quando la presenza di Simone diventa troppo ingombrante, però, Victor si rende conto che eliminarla non è così facile...”
S1m0ne è una pellicola che affronta il tema dell'illusorietà e della tecnologia.
“Victor Taransky, regista in crisi, si imbatte nella creazione di un genio del computer: Simone, la donna più bella del mondo. In breve tempo ne fa una vera e propria star, acclamata ed idolatrata ovunque vada. Quando la presenza di Simone diventa troppo ingombrante, però, Victor si rende conto che eliminarla non è così facile...”
La finzione nella finzione. Questa e' Simone, splendida attrice che tutti subito amano, ma che in realtà è' solo un codice binario,“Simulation One”, vale a dire un software che dà vita ad una diva virtuale fatta su misura. Questa pellicola soprattutto può essere letta come un avvertimento per questa società sempre più ossessionata dalle apparenze, sempre più legata ad uno schermo, che sia quello di un televisore o quello di un computer. Un'ossessione di cui il regista Andrew Niccol ci svela metaforicamente il pericolo: Hank, dopo aver passato 3 anni della sua vita davanti al computer, viene ucciso da questo. Ed è Simone ad essere ritenuta vera, non le opere di Taransky. Tanto che lo stesso regista si dimenticherà di "farsi" ringraziare durante la notte degli Oscar, oscurato egli stesso dall'illusione che credeva di aver creato.Un'illusione che, anche se scoperta, non potrà esser cancellata, ma dovrà continuare a vivere, perché ormai i suoi fans non possono farne a meno, proprio come tutti noi stiamo perdendo ogni giorno di più il contatto con la verità, sostituendolo con ciò che passa sullo schermo.
E quindi non posso che concludere con una delle citazioni più famose del film.
“La nostra capacità di creare il falso supera la nostra capacità di scoprirlo.”
“La nostra capacità di creare il falso supera la nostra capacità di scoprirlo.”
venerdì 19 giugno 2009
Legami...a distanza
Un amico lontano
è a volte più vicino
di qualcuno a portata di mano.
E' vero o no
che la montagna ispira più reverenza
e appare più chiara al viandante della valle
che non all'abitante delle sue pendici ?
~ Kahlil Gibran
è a volte più vicino
di qualcuno a portata di mano.
E' vero o no
che la montagna ispira più reverenza
e appare più chiara al viandante della valle
che non all'abitante delle sue pendici ?
~ Kahlil Gibran
mercoledì 17 giugno 2009
Immensità..digitale
Voi vi chiederete il perché ho postato il celebre dipinto” viandante sul mare di nebbia” dell’artista romantico Caspar David Friedrich, che raffigura un uomo di spalle che ammira il panorama che gli si apre davanti, in un luogo dove ciò che ci sta a “cuore” sono le emozioni e la comunicazione sul Web.
Questo quadro ci offre il confronto tra la piccolezza dell’uomo e la vastità della natura.
Si percepisce sicuramente il sublime, concetto assolutamente importante per i romantici. Si può notare la natura e il senso di impotenza umano.
Ci offre il confronto tra la piccolezza dell’uomo e la vastità della natura.
Questo quadro ci offre il confronto tra la piccolezza dell’uomo e la vastità della natura.
Si percepisce sicuramente il sublime, concetto assolutamente importante per i romantici. Si può notare la natura e il senso di impotenza umano.
Ci offre il confronto tra la piccolezza dell’uomo e la vastità della natura.
Ma..
Oggi l’uomo che si meraviglia dinanzi alla natura è diventato l’utente di fronte alla virtualizzazione, all’era digitale, che da un lato ci spaventa ma dall’altro ci offre un vasto spazio per alimentare la nostra voglia di sognare,commuoversi ed emozionarsi.
Il termine “emozione”, deriva dal verbo latino “ex-moveo”, ossia “muovere fuori”, perciò l’emozione sta ad indicare ciò che fa muovere un essere fuori di sé verso l’altro e l’ambiente circostante.
Quando si parla di emozioni pensiamo a quel regno dell’autentico e dell’imprevedibile della nostra vità personale che comprende affetti, passioni e sentimenti, come l’amore e l’amicizia, che oggi sono sempre più esaltate da questo processo di virtualizzazione.
In una società sempre in continusa crisi, la rete rappresenta per noi ragazzi, un ottimo strumento di “fuga dalla realtà”, in cerca di punti di connessione e di riferimento, sempre più spesso ci si rivolge alla mediazione di uno schermo.
Oggi l’uomo che si meraviglia dinanzi alla natura è diventato l’utente di fronte alla virtualizzazione, all’era digitale, che da un lato ci spaventa ma dall’altro ci offre un vasto spazio per alimentare la nostra voglia di sognare,commuoversi ed emozionarsi.
Il termine “emozione”, deriva dal verbo latino “ex-moveo”, ossia “muovere fuori”, perciò l’emozione sta ad indicare ciò che fa muovere un essere fuori di sé verso l’altro e l’ambiente circostante.
Quando si parla di emozioni pensiamo a quel regno dell’autentico e dell’imprevedibile della nostra vità personale che comprende affetti, passioni e sentimenti, come l’amore e l’amicizia, che oggi sono sempre più esaltate da questo processo di virtualizzazione.
In una società sempre in continusa crisi, la rete rappresenta per noi ragazzi, un ottimo strumento di “fuga dalla realtà”, in cerca di punti di connessione e di riferimento, sempre più spesso ci si rivolge alla mediazione di uno schermo.
sabato 13 giugno 2009
Desideri e timori in chat: si può davvero nasconderli?
Il gioco amoroso online, inoltre, non è pericoloso, non ci sono violenze o malattie; l’ambiente non è impegnativo e, in caso di imbarazzo, è sempre possibile scollegarsi dalla rete o cambiare stanza virtuale e pseudonimo.
La relazione mediata accellera la comunicazione intensificandola di sfumature ma, anche, di contenuti. Gli interlocutori si scambiano parole che, forse, in un incontro reale non pronuncerebbero o, magari, direbbero solo dopo una lunga frequentazione.
Chi vive di sole parole ne impara poi a riconoscere ogni variazione e ogni sfumatura. Lo stile è una firma quasi inequivocabile. I dubbi, le paure, le finzioni si leggono fra le righe di una chat.
Sebbene chi entra in rete lo fa per curiosità, per gioco, per provare emozioni, sono molto complesse le motivazioni che spingono le persone ad incontrarne altre virtualmente: da una parte vi è quel senso di solitudine già evidenziato, dall’altra il desiderio di mostrare la parte più intima di sé, quella che forse per timore, per timidezza o insicurezza si tiene nascosta nella vita di tutti i giorni.
La relazione mediata accellera la comunicazione intensificandola di sfumature ma, anche, di contenuti. Gli interlocutori si scambiano parole che, forse, in un incontro reale non pronuncerebbero o, magari, direbbero solo dopo una lunga frequentazione.
Chi vive di sole parole ne impara poi a riconoscere ogni variazione e ogni sfumatura. Lo stile è una firma quasi inequivocabile. I dubbi, le paure, le finzioni si leggono fra le righe di una chat.
Sebbene chi entra in rete lo fa per curiosità, per gioco, per provare emozioni, sono molto complesse le motivazioni che spingono le persone ad incontrarne altre virtualmente: da una parte vi è quel senso di solitudine già evidenziato, dall’altra il desiderio di mostrare la parte più intima di sé, quella che forse per timore, per timidezza o insicurezza si tiene nascosta nella vita di tutti i giorni.
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martedì 9 giugno 2009
To my virtual friend
Vi riporto una poesia che a mio parere esprime tutto ciò che oggi un’amicizia virtuale rappresenta per noi giovani, cioè la consapevolezza, o forse l’illusione, che da qualche parte, c’è qualcuno dal quale ti senti compreso malgrado le distanze, le emozioni celate e i pensieri inespressi.
A te che ti avvicini seguendo
l'equilibrismo dei miei pensieri
e raccogli le storie di oggi
e le delusioni di ieri,
che vivi in questo mio presente
tra speranze e delusioni,
sorridendo ed ascoltando il mio sentire,
potrei regalare le prospettive nuove.
Le speranze pronte a volare
Senza nuvole grigie
ma con mille raggi di sole.
Vorrei stringerti una mano
guardandoti negli occhi,
Vorrei far vivere il mio mondo
e tutto il suo calore,
e di cose belle o brutte
ne avrei da dire
se tu fossi presente
e non sogno o illusione,
se tu fossi reale
e non personaggio
di un mondo troppo virtuale.
La fiducia mia non è cieca
ed anche se il desiderio
di un vero amico mai si acquieta,
ho imparato ora a capire
la differenza tra un sogno
e la realtà che vuole ingannare.
Tra i tanti personaggidi questo mondo strano,
ho trovato te
che comprendi e leggi dentro al cuore
ogni sottile palpito e traduci in parole
anche quello che non saprei dire.
Uno specchio che immagine riflette
di ogni mio pensiero.
Fortuna è la mia
ed allora ti prego ...
Non mi svegliare.
Amico proveniente dal mondo
detto dell'inganno,
io ne sono certa,
tu non ne fai parte
perché nel mio cuore
vivi e sei sempre reale.
taken from here
lunedì 1 giugno 2009
Virtual Love
Quando nella vita reale si incontra una persona, generalmente viene a crearsi la “prima impressione”. Le caratteristiche delle sensazioni di “calore” o “freddezza” che la persona incontrata suscita in noi,spesso sono affidate alla comunicazione non verbale: l’espressione del viso, lo sguardo, il tono della voce, la gestualità sono elementi che contribuiscono a portare l’idea che si ha di una persona verso il “caldo” o il “freddo”.
Nel mondo virtuale della rete, venendo a mancare i canali della comunicazione para e non verbale, le parole scritte giocano un ruolo di primaria importanza nello stabilire la “temperatura” psicologica degli interlocutori. Molte ricerche sulle espressioni e impressioni emotive giocate in Internet portano avanti l’idea che online tutti sembrano “più freddi”. Ad esempio, quando si chatta in una stanza virtuale con un altro interlocutore, un ritardo nella risposta d una eventuale domanda può anche indurre ritenere che la conversazione intavolata sia di scarso interesse.
L’universo delle opportunità offerto dalla rete amplifica la possibilità di mentire, insita in ogni forma di comunicazione, e specialmente in quella a distanza filtrata da uno schermo.
Anche la dimensione dell’attrazione fisica, se vissuta e sperimentata nella rete, pone nuovi interrogativi. Nella vita reale l’attrazione fisica è una dimensione potente e pervasiva che influenza il comportamento relazionale delle persone; la capacità e l’attitudine nel provocare attrazione può rappresentare un grande vantaggio sia per chi vuole piacere agli altri sia per favorire la nascita di un rapporto sentimentale. Nelle relazioni in rete questo mettere tra parentesi la consuetudine a basare l’incontro sull’aspetto fisico spinge a riflettere sulle ragioni altre per cui le persone si attraggono nel gioco amoroso virtuale.
Nel mondo virtuale della rete, venendo a mancare i canali della comunicazione para e non verbale, le parole scritte giocano un ruolo di primaria importanza nello stabilire la “temperatura” psicologica degli interlocutori. Molte ricerche sulle espressioni e impressioni emotive giocate in Internet portano avanti l’idea che online tutti sembrano “più freddi”. Ad esempio, quando si chatta in una stanza virtuale con un altro interlocutore, un ritardo nella risposta d una eventuale domanda può anche indurre ritenere che la conversazione intavolata sia di scarso interesse.
L’universo delle opportunità offerto dalla rete amplifica la possibilità di mentire, insita in ogni forma di comunicazione, e specialmente in quella a distanza filtrata da uno schermo.
Anche la dimensione dell’attrazione fisica, se vissuta e sperimentata nella rete, pone nuovi interrogativi. Nella vita reale l’attrazione fisica è una dimensione potente e pervasiva che influenza il comportamento relazionale delle persone; la capacità e l’attitudine nel provocare attrazione può rappresentare un grande vantaggio sia per chi vuole piacere agli altri sia per favorire la nascita di un rapporto sentimentale. Nelle relazioni in rete questo mettere tra parentesi la consuetudine a basare l’incontro sull’aspetto fisico spinge a riflettere sulle ragioni altre per cui le persone si attraggono nel gioco amoroso virtuale.
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